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Ansia e attacchi di panico: mini guida di sopravvivenza per menti ansiose e iniziare a sentirsi meglio

ansia

L’ansia è un’emozione caratterizzata da uno stato di tensione e da una sensazione di forte preoccupazione. È un’emozione solitamente considerata un’emozione spiacevole ed è definita come un’anticipazione di una minaccia futura caratterizzata da una sensazione generica di pericolo e disagio.

Tuttavia, è un’emozione universale che di per sé può avere una sua funzione, in quanto costituisce una parte necessaria della risposta dell’organismo allo stress.

L’ansia è una reazione normale in condizioni di normale stress

Tutti conosciamo cosa si prova quando si vive un episodio di ansia:

Il nostro cuore batte rapidamente prima di parlare davanti ad un pubblico o con un esame difficile.

Sentiamo lo stomaco che si chiude per un primo appuntamento con qualcuno che ci piace e da cui ci sentiamo attratti.

Ci si sente preoccupati e agitati quando si hanno problemi in famiglia.

Ci si sente nervosi alla prospettiva di chiedere al proprio capo un aumento.

Tuttavia, se le preoccupazioni e le paure impediscono di vivere la vita nel modo in cui si desidera, fino a limitarla, si può essere affetti da un disturbo d’ansia. La buona notizia è che ci sono molti modi per trattare l’ansia, che possono aiutare a ridurre i sintomi, fino a risolvere il disagio, andando a comprendere cosa si cela dietro l’ansia. La vera causa di difficoltà, infatti, scatena il disturbo d’ansia che bisogna imparare a leggere come il campanello d’allarme che ci dice che qualcosa non sta andando nel verso giusto.

 

I sintomi dell’ansia

  • Preoccupazione eccessiva
  • Perdita di fiducia in se stessi
  • Frequente sensazione di paura, facile irritabilità con le persone, difficoltà a concentrarsi
  • Difficoltà della memoria, difficoltà nel rilassarsi, paura o sensazione di fastidio in luoghi pubblici affollati o chiusi
  • Insonnia, perdita dell’interessa sessuale, predisposizione ad evitare le situazioni ansiogene
  • Senso di paura al pensiero di dover affrontare le attività quotidiane, senso di spossatezza, stanchezza, tensioni muscolari, difficoltà nel prendere delle decisioni
  • Battito cardiaco accelerato, sudorazione, nausea, mal di testa, irrequietezza, ricordi intrusivi di forte disagio o di forte sofferenza, pensieri ossessivi e ripetitivi ecc….

Descrizione del disturbo d’ansia

I disturbi d’ansia rappresentano i disturbi mentali più diffusi al mondo e sono elencati tra le dieci principali cause di disabilità.

Quali sono i tipi di disturbi d’ansia?

L’ansia è una parte fondamentale di diversi disturbi. Questi includono:

1. Disturbo di panico con o senza agorafobia: sperimentare attacchi di panico ricorrenti in momenti imprevisti. Una persona con disturbo di panico può vivere nella paura del prossimo attacco di panico.

2. Fobia: paura eccessiva di un oggetto, una situazione o un’attività specifici

3. Disturbo d’ansia sociale: paura estrema di essere giudicati dagli altri in situazioni sociali

4. Disturbo ossessivo-compulsivo: pensieri irrazionali ricorrenti che portano a eseguire comportamenti specifici e ripetuti

5. Disturbo d’ansia da separazione: paura di stare lontano da casa o dai propri cari

6. Disturbo d’ansia da malattia: ansia per la tua salute (precedentemente chiamata ipocondria)

7. Disturbo post-traumatico da stress (PTSD): ansia a seguito di un evento traumatico

L’ansia può intaccare la fiducia in se stessi?

 

Ansia e fiducia in se stessi sono correlate: l’una evidenzia l’altra, la seconda può influenzare la prima.

Ogni volta che andiamo in ansia è perché guardando al passato o al futuro iniziamo a percepirci come inadeguati, sbagliati, incapaci di affrontare ciò che dobbiamo affrontare.

Oltre a spostarci da noi stessi, dal presente, l’ansia ci spinge in un circolo vizioso fatto di pensieri disfunzionali, emozioni negative, angoscia. Entrando in ansia ci convinciamo sempre più che non avremo le risorse, il tempo, abbastanza competenze, che non saremo in definitiva capaci di affrontare ciò che dobbiamo affrontare.

Nel caso in cui si soffra di ansia eccessiva è sempre bene rivolgersi ad un professionista. E non c’è assolutamente niente di male a rivolgersi a qualcuno più competente di noi, perché si sta parlando del problema di un’ansia eccessiva, che crea conseguenze anche dannose per la fiducia in se stessi.

Attacco di panico: definizione, sintomi e caratteristiche

Un attacco di panico è un intenso episodio di paura improvvisa che si verifica quando non c’è alcuna minaccia o pericolo apparente. In alcuni casi, potresti confondere i sintomi di un attacco di panico con un infarto.

Potresti provare un singolo attacco di panico. Oppure potresti avere più attacchi di panico per tutta la vita. Se non trattati, gli attacchi di panico ricorrenti – e la paura di sperimentarli – possono portarti a evitare altre persone o luoghi pubblici. Questo potrebbe essere un segno che hai sviluppato un disturbo di panico.

Quali sono i sintomi di un attacco di panico?

Un attacco di panico può verificarsi all’improvviso e senza preavviso. I suoi sintomi possono manifestarsi gradualmente e raggiungere il picco dopo circa dieci minuti. Possono includere uno o più dei seguenti:

  • Dolore al petto
  • Difficoltà a deglutire
  • Respirazione difficoltosa
  • Fiato corto
  • Iperventilazione
  • Battito cardiaco accelerato
  • Sentirsi svenire
  • Vampate
  • Brividi
  • Tremante
  • Sudorazione
  • Nausea
  • Mal di stomaco
  • Formicolio o intorpidimento
  • Sentendo che la morte è imminente

In alcuni casi, potresti sviluppare una paura schiacciante di sperimentare un altro attacco di panico. Questo potrebbe essere un segno che hai sviluppato un disturbo di panico.

Il circolo vizioso del panico

 

Il circolo vizioso del panico prevede che il soggetto abbia un’elevata sensibilità all’ansia e si sviluppa quando uno stimolo interno (ad esempio una sensazione corporea, un’emozione, un pensiero ecc.) o esterno (un evento, una situazione ecc.) viene percepito come minaccia incombente. Tale percezione provoca, in maniera immediata e automatica, uno stato di intensa apprensione e preoccupazione, cioè l’ansia.

Il soggetto, a questo punto, interpreta in maniera catastrofica le sensazioni fisiche e mentali associate a questo stato d’ansia e, in preda alla convinzione erronea di essere in balia di un’imminente catastrofe, finirà con il preoccuparsi e allarmarsi ulteriormente. L’intensità delle sensazioni fisiche e mentali temute aumenterà fino a innescare un circolo vizioso che culminerà con l’attacco di panico vero e proprio.

Come si passa da un singolo attacco di panico a sviluppare il disturbo di panico?

Una volta che l’attacco di panico è avvenuto, il soggetto comincerà a mettere in atto tutta una serie di comportamenti protettivi con lo scopo di evitare un altro attacco o gli esiti catastrofici temuti (perdita di controllo, pazzia, morte). Tali comportamenti non fanno altro che alimentare il disturbo stesso.

I comportamenti protettivi più comuni e frequenti sono di cinque tipi:

1. Distrazione o evitamento sottile: Sono utilizzati dal soggetto non appena percepisce che la situazione, il logo le condizioni in cui si trova o potrebbe trovarsi da lì a poco potrebbero innescare un altro attacco di panico. Si ci concentra, così, su qualche attività che possa distrarre come l’utilizzo distraente del cellulare, del tablet, della lettura in contesti in cui si teme di subire un attacco di panico.

2. Evitamento: evitare tutte quelle situazioni e luoghi che si ritiene potrebbero favorire un possibile attacco di panico.

3. Fuga: viene messo in atto quando cominciano a presentarsi le prime sensazioni fisiche e mentali che si identificano come il principio di un attacco di panico imminente.

4. Prevenzione della minaccia: è il prevenire la catastrofe temuta. Ad esempio, sedersi o appoggiarsi a qualche sostegno non appena si avverte una sensazione di capogiro, controllare il polso, rallentare il ritmo cardiaco.

5. Attenzione selettiva: prestare attenzione continua a certe sensazioni temute.

L’ansia si differenzia dalla paura, perché quest’ultima è una sensazione evocata da una minaccia o un pericolo incombente, l’ansia riguarda invece minacce o pericoli che potrebbero sopraggiungere nel futuro. Certe emozioni sono normali in alcuni periodi della vita (per esempio, i bambini hanno paura degli estranei, gli adulti soffrono di ansia in momenti di transizione come il cambiamento di lavoro) e sono funzionali.

Tuttavia, ansia e paura assumono rilevanza clinica quando sono sproporzionate, intense e persistenti, o impediscono di svolgere le normali attività quotidiane. L’ansia da separazione e il mutismo selettivo interessano principalmente bambini e adolescenti, mentre il disturbo di panico e l’agorafobia sono più comuni nell’età adulta. Infine, il disturbo d’ansia generalizzata e l’ansia sociale possono presentarsi in qualunque fase della vita.

L’ansia si differenzia inoltre dallo stress per la presenza di un evento scatenante, il trigger specifico.

Lo stress è in genere legato a una situazione specifica. Una volta che la situazione si risolve, anche il tuo stress si risolve.

Forse hai un esame imminente che sei preoccupato di sostenere. Oppure stai cercando di destreggiarti lavorando da casa con tre bambini piccoli che si contendono la tua attenzione. In entrambi i casi, c’è una radice specifica del tuo stress. Una volta che l’esame è finito o i tuoi figli tornano all’asilo nido, lo stress inizia a svanire.

L’ansia, al contrario, non ha sempre un fattore di stress specifico.

“Quasi la metà di tutte le nostre angosce e le nostre ansie derivano dalla nostra preoccupazione per l’opinione altrui.”

Arthur Schopenhauer

Alcune frasi sull’ansia, tipiche delle persone ansiose

Proviamo a osservare più da vicino alcune frasi sull’ansia che sottintendono problemi con questa sensazione.

1. “Scusa”: chi soffre d’ansia ha spesso paura di ferire i sentimenti degli altri o di fare qualcosa che non vada bene e tende pertanto a scusarsi spesso di tutto quello che fa, a volte anche senza motivo.

2. “Sto bene”: le persone ansiose tendono a dire frasi che non facciano preoccupare troppo gli altri e che allo stesso tempo non attirino troppe attenzioni o domande (perché ciò non farebbe che peggiorare il loro stato ansioso).

3. “Ce l’hai con me?”: le persone ansiose hanno bisogno di sentirsi rassicurate, anche quando va tutto bene e per farlo portano spesso l’attenzione sul piano emotivo per cercare le conferme di cui hanno bisogno.

4. “Non è un po’ troppo affollato qui?”: le persone ansiose non amano i luoghi affollati con troppa gente e tendono a ripetere frasi che alludono alla possibilità che questo avvenga. Normalmente le persone ansiose hanno paura dei luoghi affollati perché temono il sopraggiungere di un attacco di ansia o di sentirsi mancare quando sono circondati da persona (cosa che ovviamente non fa che aumentare la loro ansia).

5. “Va tutto bene, mi sento solo stanco”: Le persone ansiose tendono a rispondere che va sempre tutto bene anche quando gli altri si accorgono che qualcosa non va e tendono ad apportare scusa per deviare l’attenzione da loro stessi e i loro problemi, perché sennò ne soffrirebbero maggiormente.

Come posso trattare l’ansia?

 

L’ansia può essere trattata in vari modi.

Farmaci

Ci sono anche alcuni farmaci, come antidepressivi e sedativi, che funzionano per bilanciare la chimica del cervello e prevenire episodi di ansia. Possono anche scongiurare i sintomi più gravi.

Terapia

L’incontro con un terapeuta o uno psicologo può aiutarti a imparare gli strumenti da utilizzare e le strategie per far fronte all’ansia quando si manifesta.

Come sopravvivere all’ansia? Piccole strategie da mettere subito in pratica

1. Pratica il pensiero positivo

Una delle piccole battaglie da combattere contro l’ansia consiste nel pensare a te stesso non come un fallimento. Cosa intendo per pensiero positivo? Intendo non essere sempre così odiosamente severi nei propri confronti.

2. Fare qualcosa, mi fa sentire meglio che non fare nulla

“Fatto è meglio che perfetto” il mio mantra, e vi consiglio di farlo diventare anche il vostro. Spesso l’idea di fare tutto o niente ci paralizza. Fate qualcosa, anche una piccola parte di quel progetto, di quella roba che rimandate. E’ già un inizio e accettate di poter fare un pezzetto al giorno.

3. Stai alla larga dall’alcol

All’inizio, bere alcolici può alleviare il problema, poiché è un sedativo naturale. Tuttavia, una ricerca suggerisce che esiste un legame tra ansia e consumo di alcol.

Una ricerca condotta nel 2017 (Caterina Charlet, Andrea Heinz, 2017) ha esaminato 63 diversi studi ha dimostrato che la riduzione dell’assunzione di alcol può migliorare sia l’ansia che la depressione.

4. Dosare le energie

Avete paura di non fare abbastanza, ma poi a volte fate troppo e non vi rimangono più energie. Invece di esaurire troppo rapidamente le vostre risorse, imparate a riconoscere i segnali della vostra stanchezza e a dosare da soli le energie da spendere durante la giornata.

5. Apprendete tecniche di rilassamento

Uno degli obiettivi principali della meditazione è la piena consapevolezza del momento presente, che include notare tutti i pensieri in modo non giudicante. Questo può portare a un senso di calma e appagamento aumentando la tua capacità di tollerare consapevolmente tutti i pensieri e i sentimenti.

La meditazione è nota per alleviare lo stress e l’ansia.

La ricerca di John Hopkins suggerisce che 30 minuti di meditazione quotidiana possono alleviare alcuni sintomi di ansia e agire come antidepressivo.

 

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Bibliografia

https://www.healthline.com/health/anxiety

https://www.healthline.com/health/stress-and-anxiety#stress-vs-anxiety

https://www.guidapsicologi.it

https://www.ansa.it/

https://www.healthline.com/health/natural-ways-to-reduce-anxiety#natural-remedies

Gillies, A. (2019). Tu non sei la tua ansia, Sperling & Kupfer

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